Denatalità, Tiso(Accademia IC): “In Italia destino non inevitabile: invertire rotta”
“Negli ultimi decenni l’Italia sta vivendo una profonda crisi demografica: il numero dei nati è in costante diminuzione, mentre l’età media della popolazione continua a crescere. Secondo i dati più recenti della ISTAT, nel 2024 i nuovi nati sono stati circa 370mila, uno dei valori più bassi mai registrati. Questo fenomeno, noto come denatalità, non rappresenta soltanto un dato statistico, ma una sfida sociale, economica e culturale di enorme portata. Quali le radici di questo fenomeno? Dalla instabilità economica e precarietà lavorativa alla carenza di politiche familiari efficaci, dal ruolo della donna e disuguaglianza di genere, al costo della vita e carenza di alloggi accessibili. Insomma le cause di denatalità sono molteplici e spesso intrecciate. Cosa fare dunque, per invertire la rotta? l’Italia deve adottare una visione di lungo periodo. Le prospettive più promettenti includono: Rafforzare il welfare familiare, potenziando strumenti come l’Assegno Unico, estendendo i congedi parentali, garantendo asili nido gratuiti e diffusi su tutto il territorio; ma anche, favorire la parità di genere, stabilizzare il lavoro giovanile, incentivare la natalità con misure fiscali, integrante le politiche migratorie, e aumentare la programmazione territoriale, intervenendo nelle aree interne e del Mezzogiorno con infrastrutture, servizi e opportunità per giovani coppie al fine di contenere lo spopolamento. In conclusione, la denatalità non è un destino inevitabile, ma una sfida politica e culturale. Serve un cambiamento di prospettiva: investire sulle famiglie e sui giovani non è una spesa, ma un investimento sul futuro del Paese. Solo costruendo un’Italia in cui mettere al mondo un figlio non sia un atto di coraggio, ma una scelta naturale e sostenibile, sarà possibile garantire un domani più equilibrato e vitale”.
Così, in una nota stampa, Carmela Tiso, portavoce nazionale Accademia Iniziativa Comune e presidente della associazione Bandiera Bianca.